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2011-03-03

Passion real(i)..ty!!

Reality che passione” potrebbe essere il motto dei grandi network televisivi, che hanno trovato la gallina dalle uova d’oro nel genere tanto in voga: il reality.
 
Ultima della lista, che la eletto a programma di riferimento è la neonata Real Time, almeno nel digitale free, visto che i clienti pay la conoscevano già da tempo.


Fruttuosi guadagni a fronte di investimenti low cost, bastano una matrice di sceneggiatura sempre uguale, un unico set o poche esterno per sfruttare il desiderio di apparire delle persone. Il prodotto a basso costo fa audience e crea delle vere e proprie community di fan che seguono le moltiplicazioni mediale del format, sul web, nelle chat, nei blog, nelle ospitate, nei giornali; nella loro versione più tridimensionale, assaggiando un pezzo della posticcia realtà nelle “serate”.

 
E’ l’altra faccia della medaglia, un’altra posibilità remunerativa per ogni protagonista, per i network e per tutto l’apparato mediale, che si abbeverano copiosamente alla nuova fonte di ricchezza…manna in tempi di magra.

Protagonisti anonimo in cerca di una situazione migliore non mancano mai, che poi vadano alla ricerca chi di fama su un'isola o chi di un restyling della casa o di se stessa non importa, la parola d'ordine è accrescere.

E’ l’altra faccia della medaglia, un’altra possibilità remunerativa per ogni protagonista, per i network e per tutto l’apparato mediale, che si abbeverano copiosamente alla nuova fonte di ricchezza…manna in tempi di magra.

Protagonisti anonimo in cerca di una situazione migliore non mancano mai, che poi vadano alla ricerca chi di fama su un'isola o chi di un restyling della casa o di se stessa non importa, la parola d'ordine è accrescere.

Aspre critiche sono piovute ai tempi dello sbocciare dei primi talent e reality, disperazione e mancanza di dignità e scrupoli erano spesso associati a questi format, che però ancora oggi a distanza di un decennio continuano a pullulare e nessuno sembra aver capito la formula del successo come potrebbe essere sfruttata senza una denigrazione umana.

Stesso fenomeno sembrano ripercorrerli alcuni che davanti alla dicitura "real" e ad un frettoloso sguardo sulla neofita rete l'ha etichettata come " Reality makeover ispirati alla filosofia del brutto anatroccolo [...] che trasformo l'everyman (o medio man) in special one." Almeno secondo Algo Grasso guro della tv..analogica!

Ebbene si perché con un'osservazione approfondita Real Time con i suoi format come "Wedding Planners", "Ma come ti vesti", "Paint your life" etc. non fa altro che portare la straordinarietà a portata di tutti, quasi in processo di democratizzazione inverso rispetto ai più vecchi reality.

Ovvero se per ogni GF, o Isola milioni di uomini qualunque sono pronti ad estenuanti file di provini pur di avere una possibilità di entrare in un contesto astioso, fingere e grazie a ciò accaparrarsi fama, soldi e successo, prorogando un modello di vita disevolutivo; in real time insegnano a usare strumenti alla portata di ognuno per riuscire a realizzare quel che fino a prima si sognava sulle riviste patinate.

E così tutti possiamo avere quel comò multicolor di design, basta acrilico, e colla a caldo (c'è sempre!), tutti possiamo cucinare uno di quei piatti da foto, insomma esaltare ciò che abbiamo non è difficile nè costoso basta solo sapere dove mettere le mani!

Altro che " gioco sul filo della perfidia" smentiamo il guru non " si guarda Real Time per il sottile piacere di vedere all'opera la sublime «stronzaggine» degli esperti" ma per portare un po’ di creatività tra le mura, la cucina e il vestiario. Ebbene si la tv di fine analogico riscopre la funzione di utilità che la Rai aveva ad inizio mandato e poi persa tra un ballando e un'isola.


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